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Takeda: sono disponibili le prime confezioni di farmaci salvavita a base di albumina prodotti
a partire dal plasma donato in 5 Regioni italiane

3 marzo 2021

I farmaci a base di albumina sono dedicati all’esclusivo trattamento di pazienti in Italia con rare e gravi
patologie come l’insufficienza epatica, la sindrome nefritica, l’ipovolemia o difficoltà respiratorie.

L’attività rientra nel programma ministeriale di “Autosufficienza Nazionale del sangue e dei suoi
prodotti” con un obiettivo ambizioso: contribuire a rendere il nostro Paese autosufficiente dal punto di
vista della disponibilità di farmaci plasmaderivati

 

Roma – 3 marzo 2021. Sono disponibili i primi 11.000 flaconi di albumina, farmaci salvavita prodotti da Takeda a partire dal plasma (componente liquida e proteica del sangue) donato in 5 Regioni italiane e dunque per queste stesse Regioni accessibili. Si tratta in particolare di Toscana, Marche, Lazio, Campania, Molise e Ispettorato Generale della Sanità Militare.

I farmaci derivanti da plasma o sangue donato in Italia, sulle cui confezioni è disegnato uno specifico pittogramma etico raffigurante una goccia di sangue ed un cuore sovrapposti, sono destinati all’esclusivo trattamento in Italia di diverse rare e gravi patologie. Tali farmaci si fondano sul valore terapeutico di 3 classi di proteine presenti nel plasma: immunoglobuline, albumina e fattori di coagulazione. Nel caso specifico dell’albumina, i farmaci serviranno al trattamento di patologie come l’insufficienza epatica, la sindrome nefritica, l’ipovolemia o difficoltà respiratorie. Tutto ciò è in perfetta sintonia con la filosofia di Takeda impegnata ad aumentare le conoscenze sulle malattie rare, e a sviluppare e fornire servizi di supporto ai pazienti - e alle loro famiglie - che ogni giorno combattono una malattia rara.

Grazie all’importante aggiudicazione della gara che concorre al programma del Ministero della Salute definito di “Autosufficienza Nazionale del sangue e dei suoi prodotti”, gli stabilimenti produttivi di Takeda, situati a Rieti e a Pisa, giocano, infatti, un ruolo cruciale nel trasformare in farmaci salvavita tutto il plasma donato nelle strutture trasfusionali e nelle unità di raccolta proprio delle suddette Regioni. L’obiettivo del programma è ambizioso: contribuire a rendere l’Italia autosufficiente dal punto di vista della disponibilità di farmaci plasmaderivati a base di albumina, immunoglobuline e fattori della coagulazione. Il nostro Paese, infatti, può contare su un’ampia raccolta di plasma proveniente da donatori volontari, che viene lavorato in Conto Lavorazione per le Regioni dalle aziende farmaceutiche accreditate dal Ministero della Salute a questo scopo.

“L’aspirazione di Takeda a livello globale è quella di trasformare il trattamento delle malattie rare, sia in termini clinici, sia nell’ottica di offrire ai pazienti una qualità di vita migliore. Complessivamente la Società investe circa 4,5 miliardi di dollari all’anno in Ricerca & Sviluppo” dichiara Massimiliano Barberis, Direttore degli Stabilimenti Takeda di Rieti-Pisa. “Nel caso specifico, credo di poter affermare che il risultato raggiunto oggi rappresenta una delle mie più grandi soddisfazioni professionali che condivido pienamente con tutti i circa 750 collaboratori dei siti produttivi di Rieti e di Pisa. Il plasma è una fonte preziosa" continua Barberis “perché la sua disponibilità dipende esclusivamente dalle donazioni spontanee dei cittadini. In altre parole, i pazienti ricevono cure che sarebbero irrealizzabili se non esistessero persone che decidono spontaneamente di donare il loro plasma/sangue e aziende, come la nostra, che ogni giorno mettono sul campo impegno, passione, competenze e dedizione nel trasformare il plasma in farmaco. Donare il plasma è vita”.

A partire dalla donazione di plasma, infatti, occorrono circa 8-12 mesi per produrre un farmaco salvavita come l’albumina o le immunoglobuline. Il plasma viene, infatti, prima conservato per un periodo di sicurezza (inventory hold) per poi subire una serie di lavorazioni industriali quali il frazionamento, la purificazione e il riempimento asettico. Solo alla fine i prodotti saranno confezionati e distribuiti. In particolare a Rieti, dove lavorano oltre 550 persone, avviene la fase di frazionamento, cioè il processo chimico-fisico grazie al quale dal plasma si separano le proteine plasmatiche (albumina, immunoglobuline e fattori della coagulazione). Nel sito di Pisa, i 150 dipendenti si occupano invece esclusivamente del trattamento di albumina umana successiva al frazionamento. Qui vengono eseguite le fasi di riempimento asettico e ispezione visiva.

 


 

Contatti Takeda - Stabilimenti produttivi di Rieti e Pisa

Gianluca Togna – [email protected] – tel. +39 0746 289458 - cell. 349.1931601

Contatti Takeda Italia

Luca Gentile – [email protected] – tel. +39 06 50260.779 - cell. 335 5201079

Caterina Toto – [email protected] – tel. +39 06 50260.204 - cell. 348 8712045

Sabrina Valletta – [email protected] – tel. +39 06 50260.416 – cell. 345 9168277

Ufficio stampa Takeda – Omnicom PR Group

Angela Sirago – [email protected] – cell. 338 8875182

Cristina Maugeri – [email protected] – cell. 338 8872352

Elisa Paganin – [email protected] – cell. 380 4726056

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Chi è Takeda
Takeda è un’azienda biofarmaceutica globale e leader di settore che collabora con gli Operatori Sanitari, le Associazioni di Pazienti e le Istituzioni per consentire l’accesso a farmaci innovativi, che fanno realmente la differenza nella vita dei pazienti. Takeda è in oltre 80 Paesi ed è presente nelle aree: oncologia, gastroenterologia, neuroscienze, malattie rare, con investimenti mirati nel campo dei medicinali plasmaderivati e dei vaccini (maggiori informazioni su www.takeda.com/it-it).

Takeda in Italia
Presente in Italia dal 1982, Takeda impiega più di 900 persone nella sua sede di Roma, sul territorio e nei due centri produttivi d’eccellenza, a Rieti e a Pisa, dedicati alla produzione di plasma derivati. Grazie agli elevati standard tecnologici, lo stabilimento di Rieti è considerato tra le migliori realtà produttive mondiali nel campo del frazionamento di emoderivati: qui circa 500 dipendenti lavorano al frazionamento del plasma necessario alla produzione di emoderivati come immunoglobuline, albumina e fattori di coagulazione. Nel sito di Pisa, invece, 150 persone lavorano alla produzione di albumina umana successiva al frazionamento. Da qui partono prodotti per diversi mercati: Europa, Cina, Medio Oriente.
Maggiori informazioni su www.takeda.com/it-it