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Innovazione e sistema sanitario 

20 dicembre 2018

Il sistema sanitario in Italia (SSN) e il suo processo di evoluzione

Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è un sistema di funzioni, strutture e servizi che, in applicazione dell’art. 32 Cost., persegue il fine di garantire a tutti i cittadini, senza alcuna distinzione, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie. Si tratta di un sistema ad elevata complessità ed onerosità che nei suoi tratti caratteristici attuali rappresenta il culmine di una lunga evoluzione occorsa nella società contemporanea. In Italia la sanità ha subito una profonda trasformazione, passando da una logica di tipo mutualistico-assicurativo, in cui il diritto alla tutela della salute era correlato non allo status di cittadino bensì a quello di lavoratore (1929), a un sistema focalizzato sul cittadino, al quale vengono garantite, mediante l’istituzione di un fondo sanitario nazionale e la creazione dell’Unità Sanitaria Locale (USL), non solo la cura delle malattie, ma anche la prevenzione ed il controllo delle stesse (L. n. 833/1978)1.

Sin dalla sua istituzione il SSN è stato plasmato su tre principi fondamentali: universalità, equità e uguaglianza. La salute, in particolare, a partire dal 1978 - attraverso una grande spinta di riforme internazionali - è stata percepita come risorsa della comunità intorno alla quale costruire un sistema fondato sulla promozione, il mantenimento ed il recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione, senza alcuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche e nel quale viene assicurata parità di accesso a parità di bisogni di salute1.

La gestione di un sistema così complesso e spesso caratterizzato da gravi sacche di inefficienza, unitamente ad altri fattori tra cui il progressivo invecchiamento della popolazione, l’evoluzione delle conoscenze mediche e delle tecnologiche biomediche e la sempre maggiore attenzione prestata dagli individui ai “sintomi”, ha determinato un continuo incremento della spesa sanitaria pubblica, imponendo l’adozione di misure tese ad assicurare la compatibilità di quest’ultima con i vincoli economici esistenti.

È chiaro, quindi, che a fronte del trend crescente della spesa sanitaria è necessario un ripensamento globale del sistema che elimini gli sprechi e le inefficienze strutturali. Appare dunque fondamentale delineare un nuovo modello di gestione dell’assistenza farmaceutica in Italia, con regole che siano poche, chiare e soprattutto stabili nel tempo. È opportuno prevedere un maggior coinvolgimento delle Società Scientifiche, delle Associazioni di Pazienti e delle Aziende, sulla base di criteri di sempre maggiore trasparenza dei dati e chiarezza delle metodologie impiegate1.

 

Salute, innovazione e crescita

L’innovazione farmaceutica ha un ruolo fondamentale e imprescindibile per il benessere di tutti i cittadini, indispensabile per continuare a migliorare la salute e la qualità della vita delle persone,2,3. L’evoluzione italiana dimostra dinamismo, simbolo dell’interesse e delle competenze che il nostro Paese riversa in questo ambito. Basti dire che il farmaceutico è il primo settore manifatturiero per intensità di Ricerca & Sviluppo e il biotech rappresenta sempre più la nuova frontiera dell’innovazione3.

L’innovazione digitale, inoltre, permette migliore accessibilità, sicurezza e qualità delle cure, assieme all’integrazione e alla personalizzazione delle stesse e al miglioramento dell’efficienza del sistema4.

Oggi sono disponibili molti farmaci per malattie prima incurabili e altri che ne bloccano la progressione o ne prevengono le complicanze, grazie a un livello di precisione più elevato che in passato, a più di 200 medicinali per la cura delle malattie rare e all’incremento delle terapie personalizzate: più del 20% dei farmaci autorizzati negli ultimi anni e il 42% di quelli in sviluppo, quota che tra gli oncologici arriva addirittura al 73%5. (fig. 1)

Fig. 1 Record storico nel numero di farmaci grazie alla ricerca.

Rielaborata da: Il posizionamento competitivo dell’Italia nel nuovo paradigma della ricerca scientifica, 2017.

 

Gli studi clinici sono ricerche sulla sicurezza e l’efficacia dei farmaci, svolte solo dopo aver raccolto sufficienti informazioni sulle caratteristiche e sulla sicurezza del prodotto, e dopo l’autorizzazione di un Comitato Etico, che valuta la competenza dei ricercatori, l’adeguatezza dello studio e gli aspetti etici, tra i quali consenso informato dei pazienti.

Gli studi clinici rendono disponibili terapie innovative per i pazienti; offrono possibilità di crescita professionale a medici e ricercatori, assicurano al SSN importanti risorse e meno costi, perché le imprese si fanno carico di tutte le spese connesse, quali ospedalizzazione, farmaci ed esami diagnostici. Gli investimenti in ricerca a livello mondiale arriveranno presto a 180 miliardi di dollari e già oggi ogni anno nel mondo le imprese investono in studi clinici circa 100 miliardi di dollari5. (fig. 2)

Fig.2 Investimenti nelle ricerche farmaceutica a livello mondiale (miliardi di dollari)5  

Rielaborata da: Next generation pharma. L’industria farmaceutica a prova di futuro. Farmindustria.

 

Il ruolo della prevenzione per mantenersi in buona salute

Una delle sfide che avranno maggiore impatto sulla sostenibilità dei sistemi sanitari dei Paesi Occidentali è quella dell’invecchiamento della popolazione, in quanto i costi sanitari aumentano esponenzialmente con l’età. Se l’aumento della longevità non sarà accompagnato da un incremento degli anni vissuti in buona salute, questo fenomeno avrà serie ripercussioni sulla sostenibilità economica del sistema4. (fig. 3)

 

Fig. 3 Fattori che hanno contribuito all’allungamento della vita media nelle economie avanzate dal 2000 a oggi5.

Rielaborata da: Next generation pharma. L’industria farmaceutica a prova di futuro. Farmindustria.

In Italia, la quota più elevata di tutta Europa di persone con più di 65 anni d’età e l’incremento della diffusione delle malattie croniche (patologie cardio-cerebrovascolari, tumori, diabete, patologie respiratorie, demenze) rendono non più percorribile la strada del razionamento della spesa pubblica e la rinuncia ad investimenti nel campo della prevenzione4. Questo appare ancor più vero alla luce del divario tra aspettativa di vita e aspettativa di vita in buona salute, che oggi in Italia è il più ampio tra i Paesi europei (17,7 anni per gli uomini e 23,3 anni per le donne - quasi il doppio rispetto al 2004 - di anni vissuti in “non buona salute”), fattore che avrà serie ripercussioni sulla crescita della spesa. Per questo le attività di prevenzione, a tutti i livelli, assumono un ruolo ancor più centrale per ottenere un invecchiamento in buona salute ed evitare così l’esplosione dei costi delle cronicità4.

 

L’importanza delle scoperte farmaceutiche innovative in risposta ai nuovi bisogni

Farmaci e vaccini contribuiscono quotidianamente alla nostra salute. Un risultato visibile nelle storie di quanti, nonostante la malattia, possono continuare a progettare il proprio futuro, reso possibile dall’impegno delle imprese del farmaco, che finanziano più del 90% della ricerca.

Negli ultimi 50 anni in Italia l’aspettativa di vita è cresciuta di 1 mese ogni 4, un fenomeno al quale l’innovazione farmaceutica ha dato e continua a dare un contributo fondamentale, più del 70% dal 2000 a oggi5.

 

Il valore delle nuove tecnologie biomediche: accesso all’innovazione per i pazienti

Le nuove prospettive di cura sono offerte soprattutto dai farmaci biotecnologici che sono già il presente della ricerca farmaceutica e saranno ancora più importanti in futuro, ad esempio per dare risposte alle malattie rare, per le quali costituiscono spesso l’unica possibilità di cura5. I progressi della tecnologia consentono di prevedere che a breve si potrà sequenziare il genoma a costi sostenibili. E questo permetterà di combinare dati genetici e clinici e dati su stili di vita e condizioni di salute per migliorare la prevenzione e la diagnosi. Il futuro è nel segno della medicina di precisione.

Nello stesso tempo la ricerca ha dimostrato che l’efficacia dei farmaci non è uguale per tutti, ma varia da persona a persona. Grazie all’analisi del genoma umano è ora possibile definire terapie più mirate ed efficaci, riducendo la probabilità di effetti collaterali5

 

La medicina personalizzata: una realtà in molte patologie

L’essere umano ha da sempre cercato nuove soluzioni per porre rimedio ai dolori che lo affliggono. Partendo dall’utilizzo di fonti vegetali, animali e minerali, si è passati all’estrazione delle sostanze ad azione terapeutica in esse contenute, per arrivare infine a produrre artificialmente i principi attivi di interesse attraverso il ricorso a nuove tecnologie, quali la sintesi chimica e le biotecnologie. Il passaggio dai piccoli laboratori alle grandi multinazionali farmaceutiche ha infatti consentito di investire ingenti capitali nel settore di Ricerca e Sviluppo, fattore fondamentale per la scoperta dei nuovi farmaci più efficaci dei precedenti e capaci di ridurre drasticamente la mortalità causata da numerose patologie2.

La medicina personalizzata è un metodo di cura innovativo e in forte crescita, basato su un numero elevato di strumenti di ricerca, dati e tecnologie all’avanguardia, e rappresenta una vera e propria rivoluzione nell’assistenza sanitaria6. Nella pratica, questa nuova metodologia utilizza le informazioni genetiche per determinare la risposta del singolo paziente a un particolare farmaco o a un regime, aiutando quindi il medico a individuare il trattamento più adeguato ed efficace. Attuare appieno la medicina personalizzata nei servizi sanitari significherà fornire la giusta terapia al giusto paziente nel momento giusto. La medicina personalizzata migliora i risultati sul paziente e riduce il ricorso a terapie innecessarie e costose. Ciò ridurrà gli sprechi dal punto di vista della spesa sanitaria a vantaggio degli operatori sanitari e dei circa 60 milioni di cittadini italiani che vivono all’interno dell’Unione europea6.

Sono 202 i prodotti biotecnologici già disponibili in Italia per il trattamento dei pazienti, frutto della ricerca di 28 aziende.  A partire dall’ambito delle malattie infettive per arrivare a quello che interessa le malattie infiammatorie croniche dell'intestino, come la malattia di Crohn (18), sono ben 11 le aree terapeutiche in cui sono già state individuate e rese disponibili soluzioni per il trattamento dei malati3. (fig. 4)

Fig. 4 Numero di farmaci biotecnologici in commercio per area terapeutica3

Rielaborata da: Rapporto sulle biotecnologie del settore farmaceutico in Italia 2016. Farmindustria.

La ricerca farmaceutica biotecnologica ha portato allo sviluppo di una nuova categoria di farmaci biologici, basati su materiale genetico, cellule e tessuti. Le terapie avanzate rappresentano ad oggi la massima espressione dei progressi della ricerca. Un settore dove l’Italia è leader nel mondo. Ingegneria tissutale, terapia cellulare e terapia genica sono impiegate in differenti aree terapeutiche per migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie rare6.

 

Punti chiave 

  1. Il SSN garantisce a tutti i cittadini, senza alcuna distinzione, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie
  2. L’innovazione farmaceutica è indispensabile per continuare a migliorare la salute e la qualità della vita delle persone
  3. L’innovazione ha come obiettivo il miglioramento della qualità e della durata di vita dei pazienti
  4. La terapia avanzata assicura sempre più risposte ai bisogni di salute in molte aree terapeutiche
  5. Le biotecnologie rappresentano oggi una realtà consolidata e in costante evoluzione

 

Bibliografia

  1. Aru C et al. La grande scommessa dell’innovazione farmaceutica, ICOM, Istituto per la competitività, 1-88, 2015.
  2. Aru C et al. La riforma della governance farmaceutica: da una visione a silos a una olistica della spesa sanitaria, ICOM, Istituto per la competitività, 1-82, 2016.
  3. Rapporto sulle biotecnologie del settore farmaceutico in Italia 2016. Farmindustria.
  4. Oltre i confini della sanità. Salute, innovazione e crescita. Club The European House - Ambrosetti, n.61, 2014.
  5. Next generation pharma. L’industria farmaceutica a prova di futuro. Farmindustria.
  6. Medicina personalizzata: cambiamenti radicali per un’assistenza sanitaria migliore in Europa. Raccomandazioni dell’alleanza italiana per la medicina personalizzata (IAPM). European Alliance for Personalised Medicine.

 

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