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Iperplasia prostatica benigna

L’iperplasia prostatica benigna (IPB) e i conseguenti sintomi del basso apparato urinario (LUTS) sono condizioni cliniche altamente diffuse nella popolazione maschile(1) e hanno un impatto negativo sulla qualità di vita dei pazienti.(1) Il 50% circa dei soggetti di sesso maschile di età superiore ai 50 anni è affetto da questa patologia benigna, la percentuale sale a oltre l’80% nei soggetti di età superiore agli 80 anni.(1)
L’incidenza di nuovi casi nei maschi di età superiore ai 45 anni è di 15/1000 pazienti/anno, ma nel range 75-79 anni diventa di 38/1000 pazienti/anno.(2)
La prevalenza nella popolazione generale è del 10,3%.(2) L’eziologia è poco conosciuta ed è probabilmente multifattoriale dovuta a modificazioni ormonali correlate all’età e a processi di natura infiammatoria e metabolica.(3)
La sintomatologia non è sempre correlata al grado di ostruzione o di aumento del volume della prostata(4) ed è essenzialmente caratterizzata da sintomi di tipo irritativo: difficoltà a urinare, talvolta con dolore/bruciore (disuria), necessità di alzarsi più volte durante la notte, elevata frequenza delle minzioni, bisogno improvviso e urgente di urinare e/o sintomi di tipo ostruttivo: sensazione di non aver svuotato completamente la vescica, sforzo per svuotarla, esitazione allo svuotamento e flusso debole.(4) La qualità di vita associata alla malattia, cioè la percezione soggettiva del proprio benessere fisico, mentale, socioeconomico e spirituale, è compromessa dall’iperplasia prostatica benigna che, comportando stress psicosociale va a compromettere le funzioni sociali.(5) Più sono gravi i sintomi associati alla patologia, maggiore è la compromissione della qualità di vita.(5)

Diagnosi

Oltre a una precisa anamnesi e a specifico esame fisico, la diagnosi viene posta attraverso l’esplorazione rettale digitale che dovrebbe essere effettuata in tutti gli uomini che lamentano LUTS(1). Si passa poi alla quantificazione dei sintomi irritativi e/o ostruttivi con specifici questionari.(1) Con l’ecografia addominale è possibile valutare il volume di urina che resta in vescica a causa dell’incompleto svuotamento vescicale.(1) Si effettua anche la misurazione dell'antigene prostatico specifico (PSA) poiché i suoi livelli riflettono il volume della prostata.(1) Per valutare il contributo relativo della prostata e della vescica all’ostruzione può essere effettuata la misurazione del flusso urinario.(1)

 

Terapia

Il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna può essere di tipo non farmacologico, farmacologico o chirurgico.(1)

In presenza di sintomi lievi senza particolari complicanze né problemi per il paziente, in genere si ricorre alla “vigile attesa” che consiste in modifiche dello stile di vita in grado di minimizzare l’impatto della sintomatologia, il tutto con controlli medici cadenzati.(1)

L’obiettivo della terapia farmacologica è il miglioramento dei LUTS e quindi della qualità di vita dei pazienti.(1) Le diverse terapie mediche hanno anche l’obiettivo di ridurre l’ostruzione uretrale e di trattare l’iperattività vescicale.(1)

La terapia farmacologica si basa sull’utilizzo di farmaci che rilassando la muscolatura liscia della prostata e del collo della vescica favoriscono l’eliminazione dell’urina.(1)

Si possono usare anche i farmaci che inibiscono l’aumento di volume della prostata da cause ormonali.(1)

Spesso entrambi i tipi di farmaci vengono associati in quanto possono agire in sinergia.(1)

Si ricorre alla chirurgia quando le dimensioni della prostata sono particolarmente elevate con interventi poco invasivi (rimozione del tessuto prostatico attraverso l’uretra) o con la rimozione chirurgica della ghiandola.(1)

Le informazioni riportate nella presente scheda non sono esaustive; per ulteriori informazioni sulla patologia rivolgersi al proprio medico.

 

Riferimenti bibliografici:

  1. Chughtai B et al. Benign prostatic hyperplasia. Nature Rev Dis Primers. 2016;2:16031
  2. Verhamme KMC et al. Incidence and prevalence of lower urinary tract symptoms suggestive of benign prostatic hyperplasia in primary care – The Triunph Project. Eur Urol. 2002;42:323-328
  3. Madersbacher S et al. Pathophysiology of benign prostatic hyperplasia and benign prostatic enlargement: a mini-review. Gerontology. 2019;65:458-464
  4. Langan RC. Benign prostatic hyperplasia. Prim Care. 2019;46(2):223-232
  5. Park S et al. Quality of Life in older adults with benign prostatic hyperplasia. Healthcare. 2020;8:158
C-ANPROM/IT/ENT/0023