L’aumento dell’età rappresenta un fattore di rischio per il carcinoma mammario con una percentuale massima del 5,4% (1 su 18 donne) tra i 50 e i 69 anni.(1)
Inoltre, i seguenti fattori possono contribuire all’insorgenza della malattia:(1)
- fattori riproduttivi: lunga durata del periodo fertile, menarca precoce, menopausa tardiva, nulliparità, prima gravidanza a termine dopo i 30 anni, mancato allattamento al seno
- fattori ormonali: incremento del rischio nelle donne che assumono terapia endocrina sostitutiva durante la menopausa
- fattori dietetici e metabolici: elevato consumo di alcol e di grassi animali e basso consumo di fibre vegetali
- precedenti displasie o neoplasie mammarie e pregressa radioterapia
- familiarità ed ereditarietà: il 5-7% dei tumori mammari risulta essere legato a fattori ereditari, 1/4 dei quali determinati dalla mutazione dei geni BRCA-1 e BRCA-2.
Lo screening per una diagnosi precoce è molto importante e prevede i seguenti esami diagnostici:(2)
- autopalpazione
- visita senologica
- ecografia mammaria
- mammografia.
Circa il 45% della riduzione della mortalità osservata negli ultimi 10-20 anni nei principali Paesi occidentali, Italia compresa, può essere associata all’effetto dello screening mammografico.(3)